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Il sonno è un bisogno primario che favorisce il corretto sviluppo psicomotorio del bambino. Creare dei rituali che stimolino l’addormentamento è il primo passo verso un riposo notturno sereno. Cosa possono fare i genitori per aiutare il neonato? Quali tecniche conviene utilizzare?
I bambini iniziano a maturare l’alternanza veglia-sonno già nel ventre materno. Il malessere psicofisico della mamma, ma anche i disturbi della gestazione e un parto difficile possono interferire negativamente sul piccolo, comportando un riposo fragile e disturbato, accompagnato da una profonda agitazione e da un pianto inconsolabile.
In questi casi, il compito dei genitori è favorire il contatto fisico con il proprio bambino per tranquillizzarlo contenendolo e cullandolo dolcemente, accompagnando i movimenti con il suono della voce o cantando delle ninne nanne. Queste armi preziose aiutano mamma e papà a rassicurare il proprio bimbo, a dargli dei punti fermi e delle certezze, motivo per cui non bisogna temere di viziarlo troppo o di creare delle cattive abitudini.
A partire però dal terzo mese, è necessario che il bambino inizi a distaccarsi gradualmente dai genitori e dal contatto costante con la mamma. Nonostante la tentazione di cullarlo, coccolarlo e allattarlo al seno fino a quando non si addormenti sia forte, è importante predisporre una corretta routine che favorisca il sonno e abitui il piccolo alla propria culla o al lettino.
I bambini iniziano ad adattarsi meglio alle variazioni e ai ritmi dell’ambiente a partire dai 2-4 mesi. Questo periodo è perfetto per iniziare a prepararli alla cosiddetta routine dell’addormentamento, con pratiche che tengono conto della straordinaria abitudinarietà dei neonati, senza trascurare le esigenze dei genitori e in modo particolare della mamma.
Secondo Thomas Berry Brazelton, prevedibilità e rassicurazione sono il segreto per garantire un sonno tranquillo e sereno al bambino. Considerato come uno dei pediatri contemporanei più influenti, scomparso nel 2020 alla veneranda età di 99 anni, è stato il primo ad attribuire al neonato delle competenze che gli consentono di interagire con il mondo esterno e di comunicare con le persone. Per la prima volta, il neonato assume una nuova dignità e viene trattato a tutti gli effetti come una persona capace di far comprendere agli altri le proprie necessità.
Attraverso dei test specifici e lavorando sui neuroni specchio, Brazelton è stato in grado di creare una sorta di scala del temperamento, utile per individuare il metodo migliore per favorire il corretto addormentamento del bimbo e, di conseguenza, un buon riposo notturno.
Il pediatra, nei suoi numerosi volumi dedicati allo sviluppo dei bambini, sostiene che per i primi quattro mesi, i rituali del sonno debbano fondarsi su tre punti specifici:
I rituali del sonno proposti da Brazelton sono validi fino ai 6-7 mesi. Dal nono al ventiquattresimo mese, il bimbo inizia ad avere più coscienza di sè e a seguire l’esempio degli adulti, attraverso l’imitazione. Per cui un genitore che invita il piccolo a dormire, coricandosi accanto a lui ha un atteggiamento molto più efficace rispetto ad un altro che, perfettamente sveglio, cerca solo di indurlo al sonno. Col tempo, si andrà a introdurre una nuova routine adatta all’età.
A 3 anni, il bambino è consapevole del proprio corpo, corre, salta e non sta mai fermo. Senza perdere l’attenzione per la psicomotricità, Brazelton consiglia di praticare attività motorie durante il giorno e di ridurle gradualmente nel pomeriggio e prima di dormire per non sovreccitarlo.
La sera è utile stimolare l’addormentamento leggendo delle fiabe magari in un angolo tranquillo della casa anche se, l’osservazione del proprio bimbo (come suggeriva lo stesso pediatra) è la chiave per trovare il giusto metodo che induca al sonno sereno. Non esistono, infatti, delle regole univoche o un manuale da seguire, ma solo una buona capacità dei genitori di interpretare i bisogni del neonato.
Merita un accenno anche la paura del buio e dei mostri notturni nei bimbi tra i 3 e i 4 anni. Si tratta di un’età particolare in cui gli ometti e le donnine del futuro non riescono ancora a separare correttamente la fantasia dalla realtà. Ciò significa che molti di loro, non appena si spegne la luce, potrebbero immaginare creature terrificanti sbucare fuori dal loro letto o dall’armadio. In questi casi, non bisogna mai banalizzare il problema, ma anzi proporre dei rimedi scaccia-mostri come un orsetto guardiano che protegge i sogni e allontana gli animali malvagi e le creature spara fuoco. In alternativa, si consiglia di utilizzare una simpatica lucina notturna.
Con il tempo, il bambino inizierà a sentirsi più sicuro e ad aumentare il controllo sulla propria fantasia. Acquisendo padronanza di sè e una maggiore indipendenza creerà dei rituali del sonno personali che lo faranno sentire più forte senza dover coinvolgere mamma e papà.
Un’adeguata routine del sonno apporta notevoli vantaggi, anche se richiede un grande impegno da parte dei genitori:
Senza dubbio rispettare la routine del sonno è molto vincolante per mamma e papà ma è l’unico valido supporto per garantire un addormento sereno al piccolo senza bruschi risvegli durante la notte e pianti inconsolabili.
La routine della nanna ha lo scopo di rilassare e tranquillizzare il bimbo, accompagnandolo verso un sonno profondo e piacevole. Ma per fare ciò è importante che i genitori facciano la propria parte rispettando alcune piccole regole:
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