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Occasione perfetta per trascorrere del tempo con i propri figli, dietro e davanti ai fornelli, Halloween è una festa tipicamente irlandese e non americana come in molti pensano. Nel calendario celtico, la “notte delle streghe” corrispondeva al capodanno, periodo dell’anno che sanciva ufficialmente la fine della stagione dei raccolti e della vendemmia per lasciare spazio a quella delle piogge, povera di frutti. Secondo le tradizioni dell’epoca, la notte a cavallo tra il 31 ottobre e il primo di novembre, il mondo dei vivi incontrava quello dei morti.
Tale evento prevedeva l’accensione di un falò in tutti i villaggi, sacrifici di animali e l’uso di particolari maschere che coprivano il volto modificandone l’aspetto. Nel XIX secolo, la storia e i bizzarri travestimenti di Halloween sono approdati in America. Una terribile carestia, infatti, costrinse gli irlandesi ad abbandonare la propria patria, cercando fortuna e accoglienza negli Stati Uniti. Vera e propria istituzione per adulti e bambini, la “notte delle streghe” è stata accolta di buon grado dagli americani. Ma perché si utilizza proprio la zucca come elemento decorativo? Anche in questo caso, l’usanza proviene dagli irlandesi. Per allontanare gli spiriti maligni, il popolo celtico intagliava delle rape, privandole della polpa e inserendovi dentro delle candele, per renderle spaventose e minacciose. Gli americani modificarono questo dettaglio, scegliendo la zucca al posto della rapa perché più semplice da modellare.
La festa di Halloween è l’occasione perfetta per realizzare tante idee simpatiche ma nutrienti capaci di stimolare la curiosità e la creatività dei bambini.
Cucinare con i bambini costituisce un importante momento di interazione tra genitori e figli che permette di creare relazioni più solide. Ovviamente, mettersi ai fornelli con i più piccini richiede una buona dose di pazienza e pulizie extra, ma i risultati gratificheranno i bimbi, rendendoli più sicuri e migliorandone il livello di autostima.
In più, preparare assieme dei piatti più o meno laboriosi permette di estendere il divertimento, di apprendere delle abilità che torneranno utili da adulti, di accrescere la curiosità verso il cibo e le nuove consistenze. Mescolare, spremere, rotolare, misurare sono azioni che stimolano la coordinazione occhio-mano e al tempo stesso le funzioni cognitive. I bambini, infatti, imparano maneggiando gli oggetti, osservandoli, annusandoli e assaggiandoli. Nel fare ciò, mettono alla prova tutti i sensi ma anche il linguaggio, ecco perché è utile descrivere passo passo con parole semplici cosa si sta facendo.
I bambini in cucina iniziano a familiarizzare con i numeri e le unità di misura, a eseguire le operazioni matematiche (ad esempio, il raddoppio delle dosi), a svolgere i calcoli prima con le dita e poi a mente nonché a riconoscere il valore delle frazioni. L’ambiente casalingo funge anche da affascinante laboratorio di scienze dove gli alimenti (rigorosamente freschi, di qualità e di stagione) subiscono attraverso la marinatura, la cottura in padella o in forno vere e proprie trasformazioni, cambiando di colore, consistenza e forma, come nel caso di una torta.
Incoraggiare il proprio bimbo o la propria bimba a cucinare insieme, aumenta il senso di fiducia e di orgoglio, soprattutto dopo il completamento della ricetta e, non da ultimo, aumenta la complicità.
Secondo uno studio condotto da Nestlé Research, invogliare i bambini a mettere a frutto la propria creatività tra i fornelli aiuta anche a mangiare meglio, prevenendo gravi disturbi alimentari come l’obesità. I piccoli cuochi sviluppano in questo modo un certo interesse per le verdure, i legumi e gli ortaggi, a sfavore dei cibi pre-cotti, lavorati e degli zuccheri raffinati (ciò che notoriamente è noto come comfort food, ma che in realtà è solo cibo spazzatura). Mangiare bene, dunque, aiuta a stare meglio. Tale tesi è avvalorata anche da una ricerca condotta dall’università di Cambridge che ha evidenziato come consumare regolarmente dei pasti preparati in casa, possa rendere più felici e sani.
L’ingrediente principe dei piatti di Halloween è senza dubbio la zucca. L’ortaggio è molto versatile, tanto che per la sua dolcezza e consistenza può anche essere inserito in numerose ricette per lo svezzamento, dal brodo della prima pappa fino a una gustosa vellutata da proporre a cena.
Dalla crema di zucca alle pizzette, ecco alcuni suggerimenti per realizzare insieme ai più piccini uno spaventoso menù per divertirsi a scacciare via zombie e streghe.
Nutriente e leggera, la crema di zucca è un piatto di stagione sano da poter gustare in famiglia a cena e in particolare la sera di Halloween. Ecco gli ingredienti per 4 persone:
Pelare le patate e tagliarle a cubetti. Ridurre a pezzetti anche la zucca e versare il tutto in un tegame precedentemente riempito con brodo vegetale. Cuocere a fuoco medio per 40 minuti circa con coperchio. Verificare con una forchetta la consistenza delle verdure e quando saranno morbide estrarle dalla pentola per passarle al mixer, in frullatore oppure nell’omogeneizzatore o nel passaverdura. Aggiungere al brodo di cottura e mescolare con una frusta per fare addensare la crema. A questo punto, versare l’orzo perlato oppure il riso e seguire i tempi di cottura. Porzionare la crema di zucca, aggiungendo un cucchiaino di olio extravergine d’oliva e uno di parmigiano grattugiato.
Per coinvolgere i bambini nella preparazione, si potrebbe affidare loro il compito di ridurre in purea le verdure cotte, ovviamente con le dovute precauzioni e controlli costanti.
Per tematizzare il piatto potete realizzare delle ragnatele bianche (a contrasto) mescolando yogurt greco con panna fresca e poi aiutandovi con una tasca da pasticcere. Se le preferite nere potete impiegare una riduzione di aceto balsamico.
Per rendere la festa di Halloween ancora più golosa ci si può cimentare nella preparazione di gustose chips di patate e zucca, un modo simpatico per abituare i più piccini a mangiare quegli ortaggi che di solito non attirano per aspetto e odore. L’accostamento con una buona fonte di proteine (pesce oppure carne) completerà la cena. Ecco cosa serve per 4 persone:
Pelare le patate e tagliarle a fettine molto sottili. Pulire la zucca privandola della buccia esterna, dei semini e ricavare delle fette anche in questo caso piuttosto sottili. Versare le chips in una leccarda ricoperta da carta forno e spruzzarvi sopra dell’olio extravergine d’oliva. Infornare a 200° per mezz’ora circa, controllando che a fine cottura siano ben dorate e croccanti. Salare e servire ancora calde (ma non troppo).
I bambini potrebbero aiutare il genitore a disporre in modo ordinato gli ortaggi sulla teglia da forno per una cottura più uniforme ed evitare che le fettine si posizionino una sopra l’altra. Toccare con le mani la diversa consistenza delle patate e della zucca prima e dopo la cottura stimolerà i sensi. In più, oltre ai due ingredienti principali, si potrebbe sfruttare l’amore dei più piccoli per le chips, aggiungendo qualche altra verdura colorata come nel caso delle zucchine, anch’esse tagliate sottili, a rondelle oppure a bastoncini. Con poco si può ottenere un piatto gustoso ma sano, privo di additivi, conservanti e altre sostanze che non giovano di certo all’organismo dei bambini.
Se volete fare assomigliare le vostre verdure a dei fantasmini, vi basterà usare degli stampini per dare una forma spaventosa alle fettine oppure intagliare dei buchi per simulare gli occhi con una cannuccia.
Completo da un punto di vista nutrizionale, la pizza è il cibo più apprezzato e amato dai bambini. Dai 12 mesi in poi, può essere inserita nel menù settimanale ma ovviamente con le dovute accortezze, evitando impasti e condimenti troppo salati, parti bruciate che potrebbero aumentare il rischio di soffocamento oltre che essere dannose per il benessere dell’intestino del bambino. Non è Halloween senza mostri e streghe, pertanto perché non proporre a cena una simpatica pizza mummificata realizzata a quattro (o più) mani? Ecco gli ingredienti:
Disporre della farina su un’ampia superficie piana e lavorare il panetto con un mattarello. Ricavare tante piccole pizzette (quadrate oppure le classiche rotonde) dallo spessore non eccessivo e condirle con della salsa di pomodoro. Tagliare le olive denocciolate a rondelline per ottenere gli occhi della mummia, e coprire il tutto con delle fettine sottili di formaggio Emmental (le bende del mostro). Sistemare le pizzette in una leccarda rivestita con della carta forno, ricordando di tenerle ben distanti tra loro per evitare che in fase di cottura possano attaccarsi. Infornare a 180° per una decina di minuti circa o fin quando il formaggio non sarà completamente sciolto e la pasta non risulterà dorata ai bordi.
La ricetta non prevede la preparazione dell’impasto, in quanto si utilizza quello già pronto per accorciare i lunghi tempi di lievitazione. Ciò non toglie che, chi desidera prepararlo con le proprie mani può farlo tranquillamente mescolando la farina 00 (300 grammi) con quella manitoba (200 grammi), acqua a temperatura ambiente, lievito di birra (fresco o essiccato), olio evo e sale. Anziché impastare il tutto con il supporto degli elettrodomestici di ultima generazione, si potrebbe optare per un lavoro manuale da svolgere con i bambini. I movimenti necessari per far incamerare aria alla pasta stimoleranno la coordinazione motoria oltre che la percezione delle varie consistenze con il tatto. Il calcolo delle dosi, inoltre, migliora il rapporto con i numeri e le operazioni matematiche. Infine, ai più piccini può essere affidato il compito di condire le pizzette a loro piacimento, disponendo gli ingredienti come suggerisce la loro fantasia.
Le pizze-mummia avanzate possono essere conservate in frigo per un massimo di due giorni, avendo l’accortezza di coprirle con un piatto o della pellicola per alimenti. Prima di consumarle, basterà riscaldarle per qualche minuto.
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